lavorazioni


Il legno può essere lavorato in un’infinità di modi. Le procedure che di seguito descriviamo, si riferiscono alle più comuni lavorazioni del legno, che danno tipicamente luogo alle “listellature”, “pannellature”, ecc…

 

lamellareIl lamellare come dice la parola stessa è formato da “tavole” della stessa essenza di legno incollate fra loro, con macchine e colle particolarmente forti, in maniera che formino un montante, dello spessore che varia da cm 4,4 a cm 6,4. E’ un materiale che garantisce il montante completamente pulito da nodi o imperfezioni, garantisce una perfetta linearità del pezzo, difficilmente si piega.

Questo materiale si usa maggiormente per realizzare infissi, porte interne ecc.

 

 

listellareIl Listellare si trova in commercio in fogli con spessori che variano da cm 1,9 a cm 3,2 circa. Questo materiale è composto nel suo interno da tutti listelli in legno di abete o pino, ricoperti da una impiallacciatura di legno pregiato come per esempio Castagno, Rovere o altre essenze. Si usa maggiormente per la costruzione di armadi guardaroba, mobili, cucine ecc.

Questo materiale si può trovare anche impiallacciato con “mdf”, una fibra composta, ottima per fare mobili laccati bianchi o colorati.

 

 

 

 

 

compensatoIl compensato è un pannello a base di legno, composto da un insieme di sfogliati, solitamente dispari, disposti con fibre perpendicolari tra loro e resi solidali mediante incollaggio con resine sintetiche termoindurenti e pressatura a caldo.

Il procedimento per ottenere pannelli di legno compensato consiste infatti nello “sfogliare” il tronco d’albero con un apposito tornio in grado di tagliare uno strato molto sottile di legno (1-3 mm), incollando poi i fogli fra loro in modo da “incrociare le venature”.

Questo incrocio fa sì che la resistenza del materiale sia uniforme in tutte le direzioni, perché la resistenza del legno lungo le venature non si manifesta ugualmente in tutte le direzioni.

L’incrocio delle venature fa sì che le caratteristiche meccaniche del legno, tipicamente unidirezionali, vengano “compensate” in una direzione ortogonale, da cui il nome. In genere sono costituiti da tre strati per uno spessore totale di soli 3 mm  e per questo il compensato è utilizzato per fondi, schienali ed elementi curvati. Quando gli strati sono più di tre, i pannelli vengono chiamati multistrati.

 

multistratoIl multistrato si trova in fogli di circa cm 252 x 125, e non è altro che un certo numero di compensati, pressati tra loro in fabbrica, con colle a caldo, che formano degli spessori, che variano da cm 0,8 fino a cm 3. Normalmente il multistrato si trova con l’essenza di Pioppo, non si trova con essenze di legni più pregiati, in quanto quelle sono presenti nel listellare.

 

truciolatoTruciolato o truciolare è il nome con cui comunemente vengono indicati i pannelli in fibra di legno composti di trucioli risultanti dallo scarto delle normali lavorazioni del legno.

I trucioli vengono impastati con materiali leganti e quindi pressati a produrre i pannelli; i pannelli ottenuti possono essere di diversi tipi a seconda del tipo di truciolo. Alle colle possono inoltre essere addizionati agenti idrofobizzanti, fungicidi, etc…

Con lo stesso nome si può indicare anche il materiale legnoso di base, cioè l’agglomerato di trucioli impiegato per produrre tali pannelli.

Il truciolato non tollera l’umidità e quando si bagna la sua struttura si gonfia facendo sbollare anche il rivestimento sovrastante.

Il truciolato può venire anche impiallacciato in modo da offrire un aspetto simile a quello del legno massello mentre i bordi possono essere rivestiti con bordini termoadesivi.

L’impiallacciatura è un’operazione che viene eseguita in falegnameria e consiste nel ricoprire un legname non pregiato od un pannello con un sottilissimo tranciato di legno detto piallaccio. Nel caso del legno, ne viene usato uno pregiato, lungo la vena o controvena o nella radica dell’albero, (radica di thuya, pioppo, noce, ulivo, vene di noce, mogano, palissandro, ciliegio, ulivo, e varie tipologie di legni esotici provenienti dall’Africa e dall’America Latina) in modo da dare al prodotto la sembianza di una essenza di grande qualità.

L’unica difficoltà che presenta il truciolare è la scarsa attitudine a trattenere le viti in quanto si sbriciola facilmente nelle zone immediatamente a contatto con la filettatura della vite. Per questo motivo bisogna usare particolari viti, dette appunto “per truciolare”, simili a quelle autofilettanti per il ferro.

 

pannello_melamminicoIl Nobilitato, o Pannello melamminico, è un pannello di legno truciolare rivestito su di un lato, o su tutti e due i lati, con carta melamminica, che è un materiale sintetico costituito da fogli di carta sottilissima (attorno al decimo di mm) impregnata di resina melamminica.

L’uso di tale carta fa sì che il pannello nobilitato venga spesso anche chiamato pannello melamminico (o melaminico) Il pannello può essere costituito oltre che di truciolare (anche da legni riciclati), anche da faesite, da compensato, da legno stampato, OSB o da MDF.

È considerato un prodotto piuttosto economico tuttavia lo sviluppo di carte sempre più realistiche unito a doti notevoli di durezza e resistenza al graffio ed ai solventi della superficie rende questo prodotto usatissimo nel mondo dell’arredamento.

 

mdfL’ MDF (Medium density fiberboard, pannello di fibra a media densità) è un derivato del legno: è il più famoso e diffuso della famiglia dei pannelli di fibra comprendenti tre categorie distinte in base al processo impiegato e alla densità: bassa (LDF), media (MDF) e alta (HDF).

Lo spessore varia da 3 a 50 mm. La materia prima utilizzata comprende molti tipi di legno, siano essi tondame, scarto o cascame di lavorazione, preferibilmente di Conifera.

Partendo dal tondame, esso viene di solito prima scortecciato, poi cippato, con l’ausilio di sminuzzatrici o frammentatrici, e poi selezionato e controllato per eliminare eventuali tracce estranee ed eventuali pezzi troppo grandi mal sminuzzati. In alcuni casi il tondame viene cippato in bosco senza essere scortecciato, anche se una eccessiva percentuale di corteccia tende a peggiorare le caratteristiche dei pannelli.

La raffinazione per trasformare i frammenti di legno in fibra, viene eseguita attraverso la macinazione per rompere i legami esistenti e formare una pasta di fibre, facilitata da immersione in acqua, l’ausilio di vapore e calore o con trattamenti chimici a base di sostanze alcaline che indeboliscono i legami della lignina, e può avvenire attraverso due diversi procedimenti: per via secca, e per via umida.

 

tamburatoIl Tamburato è un materiale composto da un telaio realizzato in legno di Abete o Pioppo, che, al suo interno viene messo in fase di “pressaggio”, un materiale chiamato “nido d’ape”. (Si tratta di un cartone bucherellato, come un nido di ape, dello spessore del telaio che abbiamo realizzato, che può variare da cm 1,2 fino a cm 3,3 con tantissimi spessori intermedi).

Sopra e sotto a questo telaio, che contiene il nido d’ape, viene pressato, due fogli di compensato dell’essenza di legno con cui vogliamo realizzare l’opera. Il tamburato è molto usato nella costruzione di porte liscie, ha un peso contenuto ed una buona resistenza agli urti, conferita da questo cartone bucherellato all’interno.

 

Trattamenti del legno per conferire un aspetto naturale o antico

 

Rusticatura: per ottenere un legno grezzo con profonde venature

rusticatura

 

 

Anticatura: per evidenziare la venatura del legno

anticatura

 

 

Spazzolatura: pulitura del legno con ottenimento di venature grezze poco profonde

Qualche anno fa era molto più usato anche per la realizzazione dei mobili, ora sostituito dal listellare, un pò più costoso, ma molto più veloce nella realizzazione

spazzolatura

La foratura

Si esegue con il succhiello, con punte o saette per menarola oppure con punte da trapano. Le punte o saette per menarola (o girabecchino) sono tipiche della lavorazione manuale del legno; le punte da trapano possono essere per legno. usate nel trapano da traforo, oppure punte per trapano a mano o elettrico (del tipo comune) dolce.

Le colle usate sono quelle di tipo ureico o in generale di tipo sintetico. Anche il piallaccio deve essere preventivamente preparato dopo la levigatura: occorre infatti immergerlo in acqua tiepida per 2-3 ore, se il piallaccio è dolce; se è duro o di un certo spessore per 12-24 ore.

Le radiche invece richiedono un’immersione di almeno 2-3 giorni. L’applicazione del piallaccio o del linoleum o del laminato plastico, dopo la stesura dello strato di colla (più abbondante sulla superficie del legno, meno su quella del piallaccio), viene eseguita con il martello da impiallacciatore (o con il mazzuolo di legno a spigoli smussati).

L’operazione di impiallacciatura è abbastanza delicata e presuppone una certa dimestichezza da parte dell’operatore.

La piallatura

L’operazione ha lo scopo di sgrossare e lisciare superfici piane o sagomate. Si adopera il pialletto per la sgrossatura e la pialla per la finitura. Quando si tratta di facce di contorno o sponde di pezzi si usa un particolare tipo di pialletto detto sponderuola. Nel caso di scanalature di forma particolare possono essere adoperati gli incorsatoi che sono attrezzi simili alla pialla, ma muniti di lame a profilo speciale, sagomato a seconda del tipo di scanalatura che si vuole realizzare.

La scalpellatura

Si creano solchi, scanalature, incisioni o anche riduzioni del pezzo. L’asportazione del truciolo avviene con lo scalpello da falegname ad angoli vivi o smussati, con la sgorbia o con il bedano, tutti adoperati con colpi dati con il palmo della mano o con il mazzuolo.

La stuccatura

Ha lo scopo di chiudere e sigillare fessure o piccoli buchi o mascherare imperfezioni. Di solito si distingue tra stuccatura vera e propria e otturazione di fori capillari.

Il taglio

È la classica operazione da eseguirsi con uno dei tanti tipi di sega.

La tinteggiatura

È un termine improprio, usato talvolta nel «gergo»: solitamente si precisa dicendo tinteggiatura a rolla di colore nero, mogano, ecc. Ha lo scopo di dare a legni comuni l’aspetto di legni più pregiati.
La tracciatura. Con questa operazione si tracciano sul legno le linee (o solo i punti) disegnando la forma del pezzo da ricavare o le tracce di guida delle varie operazioni destinate ad asportare il materiale eccedente. Gli strumenti adoperati sono: la matita da falegname, il metro, la squadra da falegname, il compasso per tracciare, il graffietto semplice o doppio, la punta da tracciatore.